lunedì 23 novembre 2009

Family Business, il ricambio generazionale è una delle maggiori criticità del sistema imprenditoriale

Clicca qui per l'articolo apparso su Milano Finanza Sicilia del 24 novembre 2009

8 commenti:

  1. Il passaggio generazionale è un tema di che purtroppo nelle università italiane non viene spesso trattato in maniera adeguata.

    L'università ci forma su nozioni teoriche tralasciando spesso e volentieri la pratica sul campo.

    Questa "dimenticanza" ha un risvolto negativo nella vita postlaurea dello studente.
    Perchè?
    La risposta è semplice...Lo studente neolaureato col massimo dei voti non ha mai avuto a che fare con un'azienda...Nella migliore delle ipotesi ha fatto un pò di praticantato in uno studio per commercialisti durante le sue ore di tiricinio e sicuramente sarà stato messo a fare fotocopie o smistare caffè ai vari ragionieri dello studio...
    Quelli più in gamba e con tanta voglia di lavorare si sono imposti e magari sono stati assunti o sono riusciti a ritagliarsi un piccolo spazio in un'impresa...1 su quanti?

    La situazione è ancora più pesante quando si viene catapultati dal mondo dell'università al mondo del lavoro ed il giovane viene subito caricato con forti dosi di responsabilità in quanto possibilmente possiede un titolo di studio superiore del padre o chi per lui lo ha inserito nell'azienda.

    Spesso si dice che questi studenti hanno le "spalle coperte" è vero non lo metto in dubbio.
    Ma è anche vero che lo studente al terzo anno di economia aziendale che non ha mai avuto a che fare SERIAMENTE col mondo del lavoro vede l'azienda familiare come uno spettro.

    Credo che il family business day sia un buon modo per iniziare a visionare in maniera migliore la situazione di coloro che andranno a prendere in mano le redini della propria attività.

    Questo mio commento esprime in tutta sincerità una situazione nella quale verrò personalmente catapultato a breve.
    Il mio livello di "motivazione" ha momenti di alti e bassi.
    Spesso mi viene da pensare alla grande oppurtunità che mi si sta presentando ed a quanto sia fortunato rispetto a tanti.
    Gli studi mi stanno aprendo gli occhi ed ho tante (credo) buone idee da apportare all'impresa.

    Dall'altro lato ho paura di danneggiare tanti anni di duro lavoro portati avanti da mio padre.
    Anni di lavoro che lo hanno tenuto impegnato in maniera spesso estenuante costringendolo a fare sacrifici enormi per il benestare della famiglia.

    Ribadisco...spero che l'evento che si terrà giorno 27 sia utile per affrontare a spada tratta lo spettro sopramensionato ^^

    P.S ho la febbre e non sono potuto venire a lezione :(
    prof è venuto bene in foto :)

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  2. Mi sono imbattuta per la prima volta sul tema del ricambio generazionale lo scorso anno partecipando al seminario professionalizzante sul "Family Business". Da allora è divenuto un argomento interessante sul quale tenermi aggiornata.
    Proprio oggi è stato pubblicato un articolo inerente un incontro in Basilicata: il presidente della Forim, azienda della Camera di Commercio di Potenza, ha evidenziato che il 30% delle imprese che intraprendono tale percorso falliscono. Le conseguenze sono perdita di patrimoni di conoscenze, posti di lavoro e tradizioni.
    Noi giovani siamo spesso terrorizzati dall'idea di lavorare in un'impresa, perchè le Università ci formano teoricamente, ma manca l'approccio con la realtà.
    Come ha sottolineato Lei nel suo articolo, il 90% delle imprese siciliane rientra nel mondo del Family Business; allora mi chiedo: perchè non aiutare le imprese a trasferire le competenze manageriali di gestione, e noi giovani a non aver paura di rovinare anni di esperienza di un'impresa?
    Il futuro è nelle mani di noi giovani, nella nostra creatività, nelle nostre idee e nelle conoscenze acquisite nel corso dei nostri studi.

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  3. Affinché avvenga il ricambio generazionale bisogna valutare e preparare gli eredi alla successione aziendale. Non è facile per un giovane sostituirsi nella gestione dell' azienda di famiglia perché prima di sostituirsi deve vivere la realtà aziendale affiancandosi al proprio padre. Si parla ormai di una percentuale altissima di giovani laureati, che dopo tanti anni di studio,entrando nell’ azienda di famiglia cercano di mettere in pratica quelle nozioni impartite teoricamente nelle università che vanno talvolta a scontrarsi con la figura di un padre imprenditore di vecchio stampo,di generazione diversa e che considera l’esperienza e le doti naturali come principale indicatore di successo di una azienda. L’imprenditore vecchio stampo siciliano ha una mentalità diversa dal giovane laureato, poco aperta all’innovazione e che non accetta facilmente i cambiamenti…. insomma non è facile far uscire dagli schemi un “vecchio del mestiere”!!!E’ proprio per questo motivo a mio avviso che il ricambio generazionale non avviene.

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  4. Riprendendo la prima parte del programma mi sono posta alcune domande che ripropongo qui (benchè il post non sia attinente):
    Di che utilità può essere per il management il modello classico di apprendimento e la teoria del rinforzo?
    La teoria del rinforzo può essere utile perchè, lo spiega anche il libro, nel momento in cui il capo ad esempio elogia un dipendente, quest'ultimo si sentirà maggiormente incentivato a fare del suo meglio. Ma per il condizionamento classico voi che pensate?

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  5. Appena tornato dal convegno, non posso che essere entusiasta e sorpreso positivamente della giornata di oggi..Grandi relatori, bel dibattito e interessantissime testimonianze. Chi non c'è stato, ci doveva essere..:-)

    Complimenti agli organizzatori.
    JB

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  6. Francesca Gubernale:
    Il Convegno tenuto sul Family Business è stato molto interessante...Si sono dette tante cose sulla gestione di un'impresa familiare...Il discorso è iniziato con la definizione di imprenditore...Quest'ultimo è colui che è capace di utilizzare le risorse disponibili in modi produttivi differenti,è dunque colui che contribuisce a sviluppare nuovi prodotti,nuovi mercati o nuovi mezzi di produzione...
    Il FAMILY BUSINESS DAY ha trattato le maggiori problematiche di un'impresa familiare...Uno di questi è stato appunto il discorso sul ricambio generazionale...Io personalmente non ho questa fortuna o "sfortuna"...Fortuna perché non ho un'impresa familiare che mi attende dopo la laurea e non ho neanche questa sfortuna,appunto tra virgolette,perché ho notato come ci siano cosi tanti problemi a livello decisionale quando si ha il cosiddetto passaggio di padre in figlio...volevo comunque lasciare il mio parere...Si è parlato se sia giusto tenere conto dei sentimenti o essere razionali e cercare di capire se il successore debba essere scelto in base alle capacità possedute o solamente perché è il figlio.Dal mio punto di vista bisogna cercare di capire se il figlio è in grado di continuare ciò che il padre,il nonno o gli avi hanno creato...
    I giovani di oggi danno un po tutto per scontato e non dovrebbero avere tutto facilmente,dovrebbero meritarselo...Solo chi se la suda capirà il vero valore delle cose...chi ha tutto presto e subito,ho i miei dubbi,che riesca ad essere cosciente di ciò che ha...perciò chi ha la fortuna di essere figlio di imprenditore deve prima imparare e poi prendere il posto del padre,se è questo che desidera...Dunque il passaggio è estremamente complicato...se il figlio non merita il posto perché incapace non bisogna avere paura di dire no al proprio figlio,anzi potrebbe essere un incentivo a pretendere qualcosa di più da lui!Nel scegliere il successore bisogna avere soprattutto fiducia e stima.
    Come ha detto il docente dell' università della Bocconi,il professore Guido Corbetta,la successione è un processo lungo,non è un evento,coinvolge tanti attori,ed è un processo dove bisogna radicare il processo nel passato ma allo stesso tempo muoverlo nel futuro"COSA SARA' TRA DIECI ANNI?"...bisognerebbe pensare alla successione con ottimismo,questo potrà contribuire al successo...
    Infine sono d'accordo con quanto detto sul fatto che bisogna PARLARE molto in famiglia...il dialogo è essenziale...io mi ritengo fortunata perché i miei genitori non mi hanno mai esclusa dai discorsi familiari e si interessano a quelle che sono le mie passioni e i miei pensieri...
    Concludendo secondo me i soldi non sono proprio tutto nella vita,devi avere passione in quel che fai..."Se tuo padre è imprenditore e tu vuoi fare il dottore sicuramente ci saranno più sacrifici perché dovrai meritarti quel posto da medico ma se riuscirai sarai gratificato...se invece vuoi prendere il posto di tuo padre te lo devi guadagnare".

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  7. Per mancanza di tempo commento solo adesso l'esperienza del convegno.
    Oltre che dire che è stata un'esperienza particolare perchè non capita tutti i giorni di partecipare a questi temi, volevo ringraziare il signor Torrisi per il suo intervento, che è stato semplice ma ha reso l'idea su come essere imprenditore e padre.
    Avrei voluto intervenire, ma sia per il tempo che per timidezza non l'ho fatto, ed ecco che uso questo mezzo per farlo ora.
    Molte volte si ci è soffermati sull'aspetto tecnico di come poter effettuare la successione dell'azienda ma credo che il passo da fare prima è VOLERE cedere l'azienda che è molto più difficile.
    Io penso che esistono due casi estremi di imprenditori ma che sono molto frequenti: vi è l'imprenditore che è contento di ciò che fà è ripone nel figlio tutte le aspettative di futuro erede incurante di capire invece i suoi sogni, le sue voglie, le sue ambizioni per poi ritrovarsi in una situazione in cui magari ha obbligato il figlio in maniera cosciente o incosciente a percorrere un certo cammino che però non rispecchia il suo volere in quanto quest'ultimo possibilmente si sarebbe visto volentieri in altre vesti; poi c'è l'imprenditore a cui piace il suo lavoro ed è contento di farlo ma fà notare anche l'aspetto critico del mestiere al figlio, che nonostante tutto ha comunque voglia di percorrere quella strada, forse per il semplice fatto che scorre lo stesso sangue nelle vene, magari per ambizione, per la voglia di non buttare qualcosa che si è creato con fatica e sacrificio ma nonostante tutto il padre lo ostacola non cedendo quel testimone tanto atteso. Ironia della sorte non credete?

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  8. salve a tutti,
    volevo semplicemente dire che è stato davvero un'esperienza molto positiva la partecipazione al family business day e ringrazio il professore per averci invitati.
    Ho trovato tutti gli interventi molto interessanti e ricchi di spunti di riflessione per me.
    durante il convegno ci si è molto concentrati sul problema della successione dal lato del'imprenditore ma io credo che non sia trascurabile lo stesso aspetto visto dal lato del ragazzo: non è sempre detto che si voglia "succedere" e il peso di essere l'erede dell'azienda di famiglia può generare non pochi conflitti all'interno delle persone.
    Mi auguro potranno esserci altre occasioni per trattare questo tema.

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