lunedì 30 novembre 2009

Il diversity management

Domani lezione sulla gestione delle risorse umane (people management). Uno dei temi di maggiore attualità è il diversity management. In cosa consiste esattamente?

6 commenti:

  1. Lo sviluppo e la gestione delle risorse umane attraverso la valorizzazione delle differenze
    Il diversity management nasce negli anni '80 come modalità gestionale orientata a conoscere e valorizzare le differenze delle persone.

    Possiamo distinguere due categorie principali di diversità legate alle risorse umane:

    -Le diversità primarie, che comprendono per esempio l'età, il genere, l'origine etnica, le competenze/caratteristiche mentali, che fanno parte di un patrimonio innato dell'individuo e che non possono essere modificate.

    -Le diversità secondarie, che comprendono elementi acquisibili, perciò modificabili nel corso del tempo. Esse si riferiscono per esempio al proprio percorso formativo e professionale, la propria esperienza e ruolo nell'organizzazione, reddito, collocazione geografica, ecc.

    La diversità non ha quindi un significato astratto, ma si riferisce a caratteristiche concrete delle persone che si manifestano negli stili di lavoro o nelle diverse esigenze.

    Adottare la prospettiva del diversity management significa innanzitutto riconoscere queste differenze: non ignorarle o rifiutarle ma gestirle attivamente, fare leva su di esse per aumentare la competitività dell'azienda e le possibilità di successo.

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  2. Il diversity management é una modalità gestionale delle risorse umane che punta a valorizzare le differenze caratteriali innate e acquisibili degli individui, cercando quindi di ottenere il massimo dall'interazione tra le persone all'interno dell'azienda. Questo modalità gestionale nasce dalla tendenza a considerare l' omogeneità all'interno di un' azienda molto svantaggiosa sopratutto quando si devono affrontare le sfide poste dall'ambiente esterno, gli stimoli al cambiamento. Quindi è una gestione che dà molta importanza alle persone mettendole al centro dei processi aziendali, sempre più presente nelle grandi aziende sopratutto multinazionali.
    Salvatore Monciino

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  3. maria t:

    Il diversity management è un principio gestionale che tiene conto della diversità tra le persone presenti un’organizzazione, e la considera come una risorsa fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo.si considerano due tipologie:
    diversità primaria,l'insieme di caratteristiche innate degli individui;
    diversità secondaria,elementi acquisiti come la religione e l'esperienza professionale.
    solitamente si formano dei gruppi con persone accomunate dalla stessa "diversità" che lavorano più facilmente in un ambiente che considerano migliore e più produttivo.

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  4. Dal sito pscicologiadellavoro.com il diveristy management viene descritto come modalità gestionale orientata a conoscere e a valorizzare le differenze delle persone.
    Il presupposto di base consiste nel considerare l'omogeneità svantaggiosa per l'organizzazione e per la sua capacità di saper rispondere alle sfide che il mercato pone, ed è proprio in questo senso che le differenze non vanno ignorate o rifiutate, ma gestite attivamente, al fine ultimo, di far leva su di esse per aumentare la competitività dell'azienda.
    A mio avviso, si tratta di una sfida culturale che non tutte le organizzazioni saprebbero cogliere, perchè ciò richiederebbe un notevole sforzo di rieducazione nei confronti del "diverso", che da noi per troppo tempo è stato accostato all'aggettivo "minaccioso".

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  5. per diversity management si
    intende un approccio "diversificato" alla gestione delle risorse umane, finalizzato alla creazione di
    un ambiente lavorativo inclusivo, che favorisca l’espressione del potenziale individuale e lo utilizzi
    come leva strategica per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
    Il diversity management, inteso soprattutto come modello per la valorizzazione delle differenze,
    nasce agli inizi degli anni novanta, per colmare una serie di differenze, contrattuali e non, che
    affliggevano la maggior parte delle aziende statunitensi. Gli Stati Uniti sono stati infatti i primi a valutare l'importanza della valorizzazione dei talenti, a qualsiasi razza, religione e genere essi appartengano.
    Il diversity management rappresenta per tali aziende una soluzione sia strategica che operativa.
    Lavorando su due livelli apparentemente opposti, il concetto di uguaglianza e la consapevolezza
    della differenza, il Diversity Management rende accessibili a qualunque dipendente le stesse
    opportunità ma in maniere diverse. Ogni risorsa viene quindi valorizzata secondo i suoi ritmi, le sue competenze e le sue qualità.
    Diversity management è quindi un processo aziendale di cambiamento, con lo scopo di
    valorizzare e utilizzare pienamente il contributo, unico, di ogni dipendente, conseguendo il raggiungimento dei fini organizzativi ed attrezzando nel contempo l’organizzazione nei confronti delle sfide e dell’incertezza provenienti dai mercati esterni.
    Questa opportunità consente alla persona di sviluppare e applicare, all'interno dell'organizzazione, uno spettro ampio e integrato di abilità e comportamenti che riflettono il suo genere, la sua razza,
    la sua nazionalità, l'età, il background e l'esperienza.

    Il DM si pone 5 finalità:
    • (1) Il DM opera per il miglioramento delle condizioni di
    inclusione di ognuno all'interno di una organizzazione.
    Ognuno di noi è portatore di diversità e il DM comprende
    ognuno di noi;
    • (2) Il DM si propone di aumentare le opportunità a valoreaggiunto
    e le risorse investendo sulla conoscenza e la
    comprensione delle somiglianze e delle differenze che
    caratterizzano la forza lavoro di una organizzazione.
    • (3) Il DM facilita la creazione di un ambiente di lavoro positivo
    per stimolare e valorizzare i contributi del singolo
    all'organizzazione e ai singoli gruppi;
    • (4) Il processo di DM in una organizzazione la rende coesa; e
    • (5) attiva sinergie tra tra la capacità delle persone e le risorse
    più ampie dell'organizzazione.


    Fonti:
    http://www.venetoimmigrazione.it/
    http://www.leadernodiscriminazione.it/

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  6. La diversità da tempo considerata una potenziale fonte di conflitto, ha cambiato pelle! Fortunatamente, anche in ambito economico/aziendale oggi la diversità invece di essere un problema è diventato un valore aggiunto da sfruttare con le giuste cautele. Diversity Management è un principio gestionale,nato negli anni 80, che tiene conto della diversità tra le persone presenti un’organizzazione. Con il diversity management ,dunque, si indica generalmente l’adozione di politiche del personale segmentate e customizzate sulle necessità ed i bisogni degli individui.
    La diversità viene indagata sia nella sua accezione positiva che nella sua accezione negativa in modo tale da controbilanciare le dinamiche organizzative che rendono difficile l’integrazione nei processi organizzativi di individui portatori di diversità, e al contempo individuare azioni mirate ad accrescere la diversità in azienda, considerata come fonte di vantaggio competitivo.
    Possiamo distinguere due categorie principali di diversità legate alle risorse umane:
    Diversità primaria. Legata alle differenze che non posso essere modificate in quanto parte integrante del patrimonio dell’ individuo, ad es. l'età, il genere, l'origine etnica, le abilità fisiche, le caratteristiche mentali.
    Diversità secondaria. Legata a differenze acquisite come, ad esempio, cultura, educazione e formazione, situazione familiare, localizzazione geografica, reddito, religione, ruolo organizzativo, esperienza professionale. Considerando che queste diversità sono acquisite in certa misura sono anche modificabili.
    Sono convinta che in un mondo che tende sempre di più ad essere un misto di culture in cui la globalizzazione è un futuro molto prossimo, le politiche di Diversità Management siano essenziali per la sopravvivenza delle aziende e per la loro competitività.
    Giulia Grasso 634002797

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