lunedì 30 novembre 2009

La lettera di Pierluigi Celli pubblicata da Repubblica

Clicca qui per il discusso articolo di PierLuigi Celli apparso su Repubblica.

6 commenti:

  1. Che vergognosa realtà! Questa lettera molto cruda è però così vera! Oggi a lezione abbiamo parlato di meritocrazia, io credo che una buona base per curare i mali di questo paese pieno di sanguisughe e vampiri, sarebbe proprio la meritocrazia. Mi chiedo spesse volte durante il giorno a cosa siano valsi i miei 19 anni (ho cominciato a scrivere a tre anni) se poi devo osservare gente con pochi studi e nessun merito andare avanti senza nessun sacrificio solo perchè è l'amico dell'amico, il cugino dello zio, o il nipote di non so chi!E' vergognoso! Celli ha proprio ragione,a mio figlio avrei detto lo stesso! Troppa corruzione, troppa mafia, troppa paura di essere giusti!I giusti sono diventati i cattivi della situazione. Se sei giusto la società del potere cerca di esiliarti di sopprimerti (a volte nel vero senso della parola). Mi chiedo come facciamo a cambiare le cose se le persone che dovrebbero cambiare le cose fanno SCHIFO! Penso alle cifre astronomiche che i nostri parlamentari, percepiscono regolarmente come stipendio, o alle loro baby pensioni "VERGOGNOSE". Sono anche soldi miei cavolo!! Nessuno fa niente? Nessuno dice niente? Come mai? come mai il pensionato che non può lavorare mi deve campare con meno di 500 € (e queste sono le pensioni di lusso) c'è mia zia che vive con 250€ solo perchè è invalida. Perchè mio padre ad un certo punto ha trovato che sarebbe stato meglio andare in pensione piuttosto che lavorare ancora perchè lo stato gli succhiava poco meno della mettà dei ricavi e il resto serviva per le spese? Perchè in un libero mercato e in una democrazia come quella italiana non puoi decidere di aprire un semplice attività commerciale come una farmacia dove vuoi?... alcuni rispondono:"ragioni di sicurezza". Ma Quale sicurezza? Le ricette le scrivono i dottori e le medicine che non necessitano di ricette non sono pericolose.. il pericolo consisterebbe nel prendere il farmaco e porgerlo al cliente. Secondo il farramenta è un lavoro più pericoloso (a volte vendono anche i veleni). E avrei tanto da dire! Mi vergogno di fare parte di questo sistema! Io me ne andrei! Ma non lo farò, solo perchè amo troppo le bellezze della mia terra, e perchè sono una sognatrice! Se però non avrò scelta, non resterò a guardare anni di duro lavoro e privazioni scavalcati da gente senza merito.
    Mi scuso per il tono acceso, ma ho troppo disgusto per questa realtà.
    Giulia Grasso 634002797

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  2. Maria Elisa Vergopia3 dicembre 2009 alle ore 02:20

    Salve a tutti ed in particolare a Giulia...
    sicuramente tutto quello che dici è vero, viviamo in un paese senza merito e le ingiustizie sono all'ordine del giorno ma sono fermamente convinta che non sia tutto da buttare.
    fortunatamente c'è ancora tanta gente che lavora onestamente e che ha voglia di scommetersi in questa dura realtà; fortunatamente non tutti i datori di lavoro vogliono metterti i piedi in faccia...sicuramente tra chi sta al governo ce ne sono davvero pochi che si salvano, molti fanno proprio schifo, come dici tu! ma credo che non siano loro quelli che devono cambiare le cose ma bensì proprio noi stessi!! di certo ci aspetta una realtà molto più difficile di quella in cui si sono misurati i nostri genitori ma è proprio questa la sfida!
    Sicuramente Celli da padre vuole soltanto il bene del figlio, ma personalmente non so se sia stata del tutto giusta la pubbliocazione di questa lettera...credo che un padre debba anche trasmettere un minimo di senso di appartenza alla nazione, di lotta per i propri ideali anche in un ambiente così difficile.
    Detto ciò non voglio assolutamente criticare nessuno, nè te nè Celli, avevo solo piacere di condividere la mia opinione con tutti.

    Marilisa Vergopia.

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  3. E' vero in Italia non va bene niente, il nostro Paese è sempre stato pieno di potenzialità ma mai totalmente espresse. Ma non pensate che un po' ci sta bene questa situazione? Fateci caso: non si fa mai niente di concreto per far cambiare qualcosa al nostro Paese, ci si affida a qualche programma satirico in tv o in radio, mai vista qualcosa che veramente dimostri la nostra volontà di cambiare qualcosa nel nostro Paese. Faccio un esempio banale: quanti sono stati ad andare a votare nell'ultimo referendum? E quanti di noi nell'ultimo sciopero dei benzinai non è corso a fare il pieno alla propria auto?
    Spero che in futuro il mio scetticismo venga smentito con i fatti.

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  4. A mio parere la lettera del sig. Celli rappresenta uno dei problemi che attanaglia tutte le famiglie italiane. Chi vorrebbe che il proprio figlio andasse via dal proprio Paese? Credo nessuno! Eppure per il bene del figlio gli si suggerisce di emigrare. Questo evidenzia come in Italia quello che non funziona non sono le persone (quanti professionisti italiani hanno successo all'estero!), bensì il sistema, privo di meritocrazia e pieno di raccomandazioni.

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  5. maria t:

    credo che celli abbia ragione.ma non riesco ad accettare l'idea di arrendermi così.forse tra 20 anni lo rimpiangerò,ma ho deciso che resterò, e non in italia ma qui, a catania.possiamo discutere per anni se sia più utile un programma tv di denuncia o un voto referendario.forse entrambi.o forse nessuno dei due se continuiamo a tifare per i partiti come per le squadre di calcio.noi siamo qui,magari qualcuno deciderà di partire e vivere altrove,ma qualcuno resterà e cambieremo le cose.siamo l'ultima generazione che può farlo.

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  6. ASCOLTANDO LA LETTERA IN AULA MI E'SEMBRATO DI SENTIRE MIO PADRE PERCHE' SONO LE STESSE PAROLE CHE MI RIPETE.5 ANNI FA' SONO ANDATA CON LA MIA FAMIGLIA DA PARENTI IN AUSTRALIA PER CIRCA 1 MESE, DA ALLORA MIO PADRE NON FA ALTRO CHE DIRE A ME E AI MIEI FRATELLI DI ANDARE LI IN QUANTO IL SISTEMA E' COMPLETAMENTE DIVERSO VALGONO MOLTISSIMO IL MERITO LE CAPACITA' LA VOGLIA DI IMPARARE ECC.SCRIVO E SONO MOLTO AMAREGGIATA IN QUANTO HA DALL'ETA'DI 16 ANNI CHE LAVORO E NE HO VISTE TANTE DI RACCOMANDAZIONI E SFRUTTAMENTO NEI CONFRONTI DI QUELLI NON RACCOMANDATI COMPRESA IO MA NONOSTANTE CIO' PENSO DI NON EMIGRARE ALMENO NON PER ORA PRIMA VORREI TERMINARE GLI STUDI.

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